I Personaggi e le Narrazioni

Roberto il Guiscardo

L’arrivo dei Normanni nel sud Italia risale circa al 1009 d.C., ma la loro consistente emigrazione è collocata attorno al 1030 d.C., quando i cinque figli di Tancredi di Hauteville – Guglielmo Braccio di Ferro, Drogone, Umfredo, Roberto e Ruggero – scesero in Italia dalla penisola del Contentin.

Roberto si era attestato in Sila con un gruppo di fedeli, dando prova di forza, valore e decisione attraverso scorrerie, ruberie e stragi. Infatti, con uno stratagemma riuscì a sequestrare un nobile di Cosenza per farsi corrispondere un notevole riscatto. È probabile che proprio da questo episodio abbia guadagnato il soprannome di Guiscardo (“l’astuto”) coniato da Gerardo di Buonalbergo.

Dopo le conquiste dei Normanni, il principato di Salerno aveva perso molti domini e potere. Il Guiscardo mirava ormai ad Amalfi e Salerno. Sichelgaita, figlia di Guaimario IV, capì che l’unica speranza di salvezza era in un’alleanza con i nuovi potenti, da concretizzarsi mediante le sue nozze con Roberto.

Anna Comnena (principessa bizantina considerata una delle prime donne storiografe conosciute) descrive il Guiscardo così: «Maestoso di volto, di statura alta, largo di spalle, perfetto di forme, di chioma e barba fulve, d’occhi vivaci e penetranti: pronto e scaltro d’ingegno, ambizioso oltre misura, maturo nei consigli, provvido nelle imprese, ardimentoso ed esperto nelle cose di guerra, rigoroso e prudente nel governo civile».

A lui si deve l’edificazione del Castello Normanno di Sala Consilina.